lunedì 3 ottobre 2011

NIDO AZIENDALE DEL POLICLINICO “G. MARTINO”: MERCOLEDI' CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE


Giovedì l’inaugurazione della struttura e venerdì, a Villa Pace, un convegno per discutere di benessere organizzativo e qualità degli ambienti di lavoro

Conciliare i ritmi della vita lavorativa con quelli familiare. È stato creato pensando a tutti i dipendenti che hanno queste esigenze il nuovo nido aziendale del policlinico "G. Martino".
Mercoledì nel corso di una conferenza stampa, alle 10, 30 presso il padiglione L al terzo piano, il direttore generale dell' azienda ospedaliera universitaria, dott. Giuseppe Pecoraro, incontrerà i giornalisti per illustrare le caratteristiche della nuova struttura che sarà poi inaugurata giovedì alle 17,30.

Destinato ai figli dei lavoratori dell'azienda, il micronido sarà aperto tutto l'anno (tranne il mese di agosto), dalle 7,30 alle 18,30, e potrà ospitare fino a un massimo di 24 bambini, di età compresa tra i tre mesi e i tre anni.

Al policlinico di Messina oltre il 40% di personale è costituito da donne; la scelta di creare uno spazio dedicato ai più piccoli nasce dalla volontà dell'azienda di venire incontro alle esigenze delle famiglie, e in particolar modo delle mamme lavoratrici.

La validità di un sistema che costruisce le sue politiche organizzative pensando alla qualità e al benessere del luogo di lavoro è comprovata anche da una recente indagine della International Personell Management pubblicata dal Financial Times, secondo la quale la "riorganizzazione del benessere aziendale" genera un miglioramento del 30% delle prestazioni individuali e l'allineamento del personale al 100% degli obiettivi.

E proprio di benessere organizzativo si discuterà venerdì a Villa Pace, a partire dalle 9,15, durante il convegno organizzato dall'AOU "G.Martino" e dalla Federazione Italiana aziende sanitarie e ospedaliere (FIASO) su "Benessere Organizzativo come leva delle performance aziendali. Quali strategie per una Nice Company in Sanità?". Durante la mattinata di studio saranno analizzati i risultati dell'ultima ricerca condotta dal laboratorio FIASO da cui emerge l'importanza di un sistema che valorizza la qualità dell'ambiente di lavoro come strumento per incentivare i dipendenti.

domenica 2 ottobre 2011

CONCORSO AUSILIARI ASP 5 E CGIL MESSINA

L'ASP 5 di Messina ha indetto il concorso pubblico, per titoli e prova d'idoneità, per la copertura a tempo indeterminato di n. 43 posti di ausiliario specializzato addetto ai servizi socio- assistenziali (categoria A). E' il risultato della lunga battaglia condotta dai lavoratori e dalla CGIL in completa solitudine commentano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e Franco Di Renzo Responsabile del Dipartimento Salute della CGIL. Il bando è stato pubblicato in data odierna sulla GURS.

La graduatoria rimarrà efficace per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione, per eventuali coperture di posti comunque disponibili secondo le vigenti disposizioni. Inoltre la graduatoria potrà, potrà, essere utilizzata per il conferimento secondo l'ordine della stessa, di eventuali incarichi per la copertura di posti disponibili per assenza o impedimento del titolare.

E' un risultato importante, ma esprimiamo un giudizio negativo rispetto al numero dei posti messi a concorso. Riteniamo- continuano Crocè e Di Renzo - infatti insufficienti i 43 posti messi a concorso e i 28 posti che dovranno essere coperti mediante le procedure di mobilità regionale e interregionale, per coprire le esigenze assistenziali, nei vari presidi ospedalieri e nel territorio.

Con la pubblicazione del concorso, è la prima risposta alla domanda occupazionale dei precari dell'ASP5 che da vent'anni prestano servizio presso i vari presidi ospedalieri,organizzati dalla FP CGIL e dalla CGIL., hanno condotto una lunga battaglia, occupando per mesi il cortile dell'ASP5, la fiaccolata per le vie della città concludono Crocè e Di Renzo. 

(IMGPress)

sabato 1 ottobre 2011

Medicine dimezzate a malati di tumore 'per far quadrare i conti - scandalo a Palermo

Truffa sulla pelle dei malati di tumore.

 A scoprirlo i Nas palermitani. Le intercettazioni shock confermano la pratica aberrante: nell'inchiesta della Procura sono finite tre cliniche palermitane e 17 persone sono indagate per una truffa su rimborsi di esami e ricoveri.

Una seduta di chemioterapia in regime di “day service” veniva rimborsata dalla Regione siciliana 100 euro, mentre, secondo la clinica Latteri di Palermo, ne costava 250. Risultato: un farmaco disintossicante, il Tad, non veniva più somministrato ai pazienti malati di tumore, che soffrivano e accusavano malori dopo la seduta.
I vertici delle tre strutture, 17 persone in tutto, sono indagati per una truffa sui rimborsi di esami e ricoveri. Le indagini sono scattate nel 2009 e hanno passato al setaccio un arco temporale che va dal 2007 ad oggi. Ora, grazie alle cimici piazzate negli uffici della clinica Latteri, gli investigatori hanno fatto luce su un 'prassi' utilizzata dalla struttura per far quadrare i conti. 
La conferma della mancata somministrazione del disintossicante arriva dalla telefonata, intercettata, di un paziente alla dottoressa Valerio, avvenuta il 14 settembre 2009: “Sono rosso in viso – dice salvatore D. – come se avessi delle vampate. Anche negli occhi… E perchè questa volta la Tad non l’avete fatta?”.
In sostanza, i carabinieri del Nas hanno scoperto che il Tad, un farmaco disintossicante generalmente dato ai malati di tumore dopo la chemioterapia, veniva somministrato solo ai pazienti ricoverati, anche in regime di day hospital, ma non a quelli in day service, perche' in quest'ultimo caso la Regione rimborsava solo 100 euro a seduta, a fronte di un costo di 250. ''Glielo devi fare (il Tad ndr), il paziente vomita, si disidrata'' dice un medico alla dottoressa Maria Teresa Latteri, che gestisce la clinica. Ma Latteri e' risoluta: ''Allora - dice - non hai capito che la prassi che fai tu costa alla clinica 250 euro e quello (l'assessore alla Sanita' ndr) mi da' 100 euro?''.
L’assessorato segue da vicino, da molto vicino, l’evolversi delle indagini della magistratura e dei Nas ai quali va il ringraziamento mio e dei siciliani. Sappiamo perfettamente che siamo all’inizio di un’indagine ben più complessa e articolata che metterà a nudo quel tipo di sistema che abbiamo ereditato e che sto combattendo con forza
fin dal giorno del mio insediamento, grazie anche a una forte collaborazione con le forze dell’ordine” - afferma
l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, dopo le notizie sulle indagini della magistratura nei confronti della clinica palermitana Latteri. “I fatti contestati, se confermati, sono di inaudita gravità e adesso vedremo se ci sono le condizioni per adottare fin da subito i consequenziali provvedimenti amministrativi, compresa la revoca del convenzionamento. Credo che sia chiaro – aggiunge Russo – il senso delle mie numerose denunce contro il malaffare e nei confronti di alcune lobby che hanno speculato sulla sanità: così come è ancora più chiaro adesso il perchè di certe iniziative nei miei confronti atte a delegittimarmi con il fine evidente di provare ad arrestare l’irreversibile processo di cambiamento della sanità voluto con estrema determinazione da questo governo”.
“Sono scomodo – conclude -e a molti non piace il mio concreto agire per fare rispettare le regole che ovviamente valgono per tutti, per il pubblico e per il privato”.