sabato 1 ottobre 2011

Medicine dimezzate a malati di tumore 'per far quadrare i conti - scandalo a Palermo

Truffa sulla pelle dei malati di tumore.

 A scoprirlo i Nas palermitani. Le intercettazioni shock confermano la pratica aberrante: nell'inchiesta della Procura sono finite tre cliniche palermitane e 17 persone sono indagate per una truffa su rimborsi di esami e ricoveri.

Una seduta di chemioterapia in regime di “day service” veniva rimborsata dalla Regione siciliana 100 euro, mentre, secondo la clinica Latteri di Palermo, ne costava 250. Risultato: un farmaco disintossicante, il Tad, non veniva più somministrato ai pazienti malati di tumore, che soffrivano e accusavano malori dopo la seduta.
I vertici delle tre strutture, 17 persone in tutto, sono indagati per una truffa sui rimborsi di esami e ricoveri. Le indagini sono scattate nel 2009 e hanno passato al setaccio un arco temporale che va dal 2007 ad oggi. Ora, grazie alle cimici piazzate negli uffici della clinica Latteri, gli investigatori hanno fatto luce su un 'prassi' utilizzata dalla struttura per far quadrare i conti. 
La conferma della mancata somministrazione del disintossicante arriva dalla telefonata, intercettata, di un paziente alla dottoressa Valerio, avvenuta il 14 settembre 2009: “Sono rosso in viso – dice salvatore D. – come se avessi delle vampate. Anche negli occhi… E perchè questa volta la Tad non l’avete fatta?”.
In sostanza, i carabinieri del Nas hanno scoperto che il Tad, un farmaco disintossicante generalmente dato ai malati di tumore dopo la chemioterapia, veniva somministrato solo ai pazienti ricoverati, anche in regime di day hospital, ma non a quelli in day service, perche' in quest'ultimo caso la Regione rimborsava solo 100 euro a seduta, a fronte di un costo di 250. ''Glielo devi fare (il Tad ndr), il paziente vomita, si disidrata'' dice un medico alla dottoressa Maria Teresa Latteri, che gestisce la clinica. Ma Latteri e' risoluta: ''Allora - dice - non hai capito che la prassi che fai tu costa alla clinica 250 euro e quello (l'assessore alla Sanita' ndr) mi da' 100 euro?''.
L’assessorato segue da vicino, da molto vicino, l’evolversi delle indagini della magistratura e dei Nas ai quali va il ringraziamento mio e dei siciliani. Sappiamo perfettamente che siamo all’inizio di un’indagine ben più complessa e articolata che metterà a nudo quel tipo di sistema che abbiamo ereditato e che sto combattendo con forza
fin dal giorno del mio insediamento, grazie anche a una forte collaborazione con le forze dell’ordine” - afferma
l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, dopo le notizie sulle indagini della magistratura nei confronti della clinica palermitana Latteri. “I fatti contestati, se confermati, sono di inaudita gravità e adesso vedremo se ci sono le condizioni per adottare fin da subito i consequenziali provvedimenti amministrativi, compresa la revoca del convenzionamento. Credo che sia chiaro – aggiunge Russo – il senso delle mie numerose denunce contro il malaffare e nei confronti di alcune lobby che hanno speculato sulla sanità: così come è ancora più chiaro adesso il perchè di certe iniziative nei miei confronti atte a delegittimarmi con il fine evidente di provare ad arrestare l’irreversibile processo di cambiamento della sanità voluto con estrema determinazione da questo governo”.
“Sono scomodo – conclude -e a molti non piace il mio concreto agire per fare rispettare le regole che ovviamente valgono per tutti, per il pubblico e per il privato”.

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