giovedì 18 novembre 2010

CONVEGNO SANITÀ CGIL: DALLA RIFORMA TAGLI INDISCRIMINATI CHE RISCHIANO DI ACCENTUARE CRITICITÀ GIÀ ESISTENTI

Precari della sanità
Protesta di un gruppo di precari della sanità davanti alla provincia per chiedere la stabilizzazione questa mattina a margine del Convegno della Cgil sulla sanità al quale era atteso l’assessore regionale Russo che però non è arrivato. Liste d’attesa, poca assistenza territoriale e quindi prevenzione nonostante gli indirizzi della riforma, carenza di personale infermieristico e assistenziale. Per la Cgil di Messina sono questi i punti critici della sanità in provincia di Messina. “Criticità che la Riforma e soprattutto la sua attuazione pratica non sta sciogliendo ma, anzi, rischia di aumentare- ha denunciato Franco Di Renzo, responsabile del Dipartimento sanità della Cgil di Messina-.
I dati sono chiari. Mentre la Riforma sposta il centro dell’assistenza dagli ospedali al territorio e quindi alla prevenzione, nei fatti mentre già si sta tagliando negli ospedali, i presidi territoriali non sono stati avviati e fare prevenzione con liste d’attesa di mesi se non anni, è impossibile”. Meno 15% di
personale nel territorio secondo la nuova dotazione organica dell’ASP che i sindacati hanno infatti rigettato, 3 PTA previsti contro gli almeno 5 necessari per la provincia di Messina in base agli stessi parametri regionali di un PTA ogni 70mila/120mila abitanti (la provincia di Messina conta oltre 650mila abitanti quindi anche al parametro più alto 120mila i PTA, risorse distribuite non equamente tra la provincia di Messina e le altre come nel caso dell’assistenza riabilitativa Catania dispone di 80milioni di euro contro i 15 di Messina. E sulla sperequazione di risorse tra territori e strutture, la Cgil evidenzia un dato eclatante: nel panorama della sanità isolana, l’ISMETT di Palermo e il San Raffaele di Cefalù, i due centri di
sperimentazione gestionale, da soli assorbono il 30% del budget della sanità isolana contro una dotazione complessiva di 268 posti letto sui 15.083 dell’intera isola. “Dal personale alle risorse la sensazione è che si stia procedendo con tagli indiscriminati che invece di colpire sprechi, doppioni e rendite di posizione, stanno indebolendo il tessuto della nostra sanità- osserva Di Renzo-. Eppure sarebbe sufficiente applicare correttamente la Riforma”. La riorganizzazione della rete ospedaliera anziché puntare alla eliminazione delle unità operative ripetute (doppioni presenti a volte a distanza di pochissimi km), si
limita soltanto a trasformare alcune Unità Operative Complesse in strutture semplici. Con un risparmio esiguo, in quanto il personale medico e infermieristico necessario si mantiene inalterato, e senza il miglioramento del rapporto posti letto/unità di personale e quindi della qualità delle prestazioni. Nel ridisegno della rete ospedaliera della nostra Provincia, inoltre, si creano due Distretti che mettono assieme realtà distanti (Distretto Ospedaliero Me1 che comprende Taormina, Barcellona, Milazzo, Lipari; Distretto Ospedaliero Me2 che comprende Patti, Sant’Agata e Mistretta ), con responsabili di strutture complesse lontani dalle Unità Operative. In preparazione del convegno, la Cgil ha poi realizzato messo a sistema i dati sulle Liste d’attesa nella provincia di Messina. -280 giorni per una Mammografia al Policlinico che all’ospedale di Taormina diventano 359 contro un parametro regionale fissato in max 60 gg - 45 gg per una Radiografia del polso e della mano al Policlinico che diventano 6 al Papardo, 50 al Piemonte, e 124 all’ospedale di Milazzo (30 gg max regionale) - 180 gg
per un Ecografia dell’addome al Policlinico che nell’ospedale di s. Agata arrivano a 308 contro i max 60 regionali - 330 gg per una Risonanza magnetica al cervello al Policlinico (50 regionali), che a Milazzo scendono a 257. Dati significativi che evidenziano un problema grave circa l’assistenza sanitaria sia in termini di prevenzione che di diagnosi e cura. Tale fenomeno, già odioso in sé, diviene ancora più inaccettabile se si considera che presso le stesse strutture osservate,
si può ottenere in regime di intramoenia, a pagamento, la medesima prestazione in pochi giorni”, commenta Di Renzo. La Cgil di Messina evidenzia come i tagli necessari per razionalizzare la spesa, siano stati applicati spesso indiscriminatamente tagliando personale o bloccando le assunzioni di figure professionali carenti senza le quali il livello dell’assistenza necessariamente scadrà. “Per la Cgil di Messina – ha concluso quindi Di Renzo- occorre intervenire attaccando i veri centri di sperpero della sanità, le rendite di posizione, le speculazioni e procedere al più presto alla stabilizzazione del personale precario per coprire le gravi carenze che riguardano in particolare il settore infermieristico e gli assistenti socio- sanitari”.



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