lunedì 1 agosto 2011

Caso larve al Policlinico di Messina: chi sono i veri responsabili?

Non si sono ancora spente le polemiche sul caso delle larve di moscerino nel naso di un paziente ricoverato al Policlinico, soprattutto per i provvedimenti disciplinari, che nello specifico hanno interessato: in maniera blanda il direttore del reparto di Rianimazione Angelo Sinardi, mandato in congedo forzato (ferie) per un mese; il direttore medico di presidio Rosalba Ristagno, che è stata sospesa, ma attraverso i suoi legali ha già chiesto la revoca del provvedimento; ed infine tutti gli infermieri in servizio presso il Reparto di Rianimazione, nei confronti dei quali è stato avviato il procedimento disciplinare.
I fatti successi al Policlinico (larve ne naso di un paziente) non possono essere sottaciuti, in quanto da qualsiasi punto di vista la si voglia vedere, danno della professione infermieristica un'immagine poco gratificante.
Siccome, per la portata dei fatti, le responsabili non possono essere addebitati al malcapitato di turno, come si legge dai giornali si stanno cercando le responsabilità in tutti i quindici infermieri afferenti a quella Unità Operativa. A mio avviso essendo impossibile che possa essere responsabile di un fatto anche chi era a casa o addirittura in ferie, ci si rende conto che la responsabilità non può essere individuale ma va cercata nell'organizzazione.
 Voglio rassicurare chi legge che non è mia intenzione scaricare le responsabilità di tutta la categoria professionale, quindi inizio col dire che l'infermiere essendo il responsabile dell'assistenza infermieristica alla persona, è lui che doveva evitare che quei fatti succedessero.
Come categoria professionale la tesi da sostenere è che il Direttore dell'Unità Operativa essendo il Responsabile della Struttura è a lui che vanno addossate tutte le responsabilità organizzative, perché è nella disorganizzazione che possono verificarsi tali fatti. Ma non è che asserendo questo abbiamo risolto il problema, perché tutti comprendiamo che non può andare cosi, infatti, non è che trovando il capro espiatorio che si risolve la questione, questo serve solo a placare l'opinione pubblica ma domani la stessa cosa potrebbe avverarsi in un altro reparto.
Allora forse è meglio analizzare i fatti e sviscerarli per imparare dall'errore ed evitare il loro perseverarsi, questo ce lo impone le continue denunce di malasanità avvenute al Policlinico negli ultimi anni.
Ed allora vediamo l'organizzazione dell'assistenza infermieristica su cosa è fondata:
1) La Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Universitario di Messina è composta di 13 posti letto. Mi chiedo come possono assumere la Responsabilità dell'assistenza solo quindici infermieri, quando in Sicilia è vigente il decreto Cittadini che, per 13 Posti Letto prevede 26 infermieri ai quali vanno aggiunti tredici OSS.
Sicuramente una responsabilità hanno gli infermieri, quella di non aver denunciato agli organi competenti il fatto che non erano in grado di garantire adeguata assistenza.
Però alcuni degli infermieri lavorano a contratto a tempo determinato e che per loro un'eventuale denuncia poteva significare la mancanza della proroga del contratto.
2) Il coordinatore infermieristico ricopre il ruolo come facente funzione ed una sua eventuale presa di posizione ne avrebbe potuto pregiudicare la probabile nomina.
3) Quale modello organizzativo di assistenza infermieristica viene applicato? mi dicono “per compiti o Functional Nursing”, ideato da Ford, cioè quello della catena di montaggio, modello molto efficiente ma risultato alienante nell'industria automobilistica dove si avvitano parti meccaniche, figuriamoci quale impatto possa avere sul personale infermieristico che tratta la sofferenza.
4) Quali bisogni formativi ha individuato l'ufficio formazione e quali sono stati i piani formativi negli ultimi anni? Le aziende ospedaliere hanno l'obbligo di aggiornare e formare continuamente il personale, una cifra non indifferente della massa finanziaria va devoluta per la formazione.
5) Anche se istituito l'ufficio infermieristico, non ha ancora il Dirigente Infermieristico responsabile, il bando è stato pubblicato da poco e la nomina deve  essere ancora effettuata. Non si può nascondere il fatto che nelle Aziende Ospedaliere Siciliane rispetto al nord, mancando le figure di Dirigenti della assistenza infermieristica, e quindi la professione infermieristica non è governata ma lasciata alle buone intenzioni di pochi volenterosi.

Sicuramente nell'ultimo ventennio, la professione infermieristica è la professione che più di tutti ha avuto un'evoluzione normativa e professionale che indiscutibilmente l'ha portata  verso l'Autonomia Professionale, dove autonomia va intesa come assunzione di responsabilità nei confronti della persona.
Duole ricordare che quando a febbraio del 2010, il Coordinamento Regionale IPASVI, dopo anni di richieste, ha ottenuto l'istituzione della Dirigenza Infermieristica, la stampa ha  dato solo spazio a quelle persone che hanno avversato la Dirigenza Infermieristica nella nostra regione, senza dar pari spazio a chi la Dirigenza sosteneva. Intanto la professione infermieristica in Sicilia subisce ritardi ventennali di organizzazione, ma i bisogni sanitari e la tecnologia crescono e si evolvono e noi rimaniamo incapaci nel dare risposte adeguate.
Questa categoria professionale non può mettere la testa nella sabbia ma è la prima ha prendersi le responsabilità, ma nello stesso tempo rivolgendosi a tutti; politici; manager e organi di stampa, rivendica pari dignità e precisa che ha le carte in regola per sedersi ai tavoli decisionali. Nella lunga lista componenti la commissione d’inchiesta istituita dal Policlinico non figura nessun Dottore in Infermieristica, sicuramente le persone scelte saranno eminentissime personalità di scienza ma chiedo con quali competenze sull’assistenza infermieristica?
(fonte saluteme.it)

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