martedì 26 ottobre 2010

DIRIGENZA VETERINARIA SSN IN PENSIONE A 70 ANNI


La Camera dei Deputati ha approvato, in via definitiva, il Ddl in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.

Diventa quindi legge anche la possibilità di pensionamento a 70 anni dei medici dirigenti (art. 22 del ddl) e la possibilità per le amministrazioni pubbliche di sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale già adottati prima del 2008.

Due possibilità contro le quali si erano duramente espressi i sindacati medici. Secondo il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza, ad essere colpiti saranno anche "i medici giovani e con incarichi professionali che si vedono ulteriormente preclusa la carriera dagli apicali, a partire dai direttori di struttura complessa che avranno maggiore interesse a rimanere in servizio". La legge prevede infatti che i medici pubblici possano andare in pensione, su propria istanza, con 40 anni di contributi effettivi, ma senza oltrepassare i 70 anni di età. "Ma poiché quasi tutti i medici sono assunti dopo i 30 anni, questa legge di fatto introduce il pensionamento a 70 anni", osserva Cozza. Una "iniquità che - secondo il leader della Fp Cgil Medici - si aggiunge alla possibilità di revoca del part time per le donne medico, scelta in primo luogo dettata da necessità familiari, e più in generale ad una legge sbagliata che colpisce i diritti di tutti i lavoratori".

Della stessa opinione Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao Assomed: "L'Anaao ha in ogni occasione e sede richiesto di risolvere la piaga del lavoro precario che nega i diritti contrattuali a migliaia di medici e riceviamo in risposta un ulteriore blocco alla loro stabilizzazione ed un prevedibile allargamento del fenomeno". Il Ddl Lavoro "penalizza i diritti sociali ed il lavoro" e dà alle amministrazioni la possibilità "di revocare i contratti già stipulati, colpendo i medici donna che costituiscono quasi il 60% dell'universo professionale medico" e che secondo Troise saranno ancor più penalizzate ancor più di oggi da una organizzazione del lavoro che già oggi compromette la loro sfera familiare e professionale.

E' "il trionfo della gerontocrazia nella dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del Sistema sanitario nazionale, che crea ostacoli al rinnovo delle intelligenze senza alcun risparmio nelle aziende", .secondo il sindacato dei veterinari di medicina pubblica. "L'ennesima norma discrezionale - afferma il Sivemp - messa a disposizione delle aziende per la gestione del personale dirigente: si dà la possibilità da una parte di rottamare i dirigenti sgraditi ancorché di età inferiore a 65 anni, dall'altra di consentire la permanenza in servizio dei dirigenti graditi fino a 70 anni". (fonte: quotidianosanita.it)

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