venerdì 22 ottobre 2010

Policlinico, la Flc interviene sul servizio ambulanze: « No all’affidamento diretto alla Croce Amica One srl »



Di Renzo: “Nelle procedure elementi controversi. Si profila la violazione di norme regionali. Possibile, doveroso e meno oneroso ricorrere a personale in graduatoria”.
La Flc Cgil accende i riflettori sul servizio ambulanze del Policlinico universitario.
Attraverso il proprio responsabile di settore, il segretario Provinciale Franco Di Renzo, ha inviato al direttore generale del Policlinico di Messina una nota nella quale si contesta l’affidamento ad un’impresa privata del turno di notte ( 20.00 – 8.00) del servizio di ambulanze in quanto in contrasto con le norme regionali, eccessivamente onerosa e adottata con modalità controverse.
In particolare la Flc contesta tre delibere, l’ultima delle quali adottata nei giorni scorsi, con le quali il Direttore generale del Policlinico ha prima affidato e poi prorogato l’affidamento diretto ad una impresa privata, la “Croce Amica One srl” del turno di notte del servizio di ambulanze con un costo di oltre 45mila euro ad affidamento per 4 mensilità ciascuno.

“Il costo per ciascun affidamento di quattro mesi è pari a Euro 45.071,40 più IVA, per cui

l’ammontare complessivo per i quattro mesi più le due proroghe è pari a Euro 135.214,20 esente IVA – scrive Di Renzo nella nota inviata al direttore generale del Policlinico-. Invece il costo che l’Azienda avrebbe dovuto sostenere per assumere 5 autisti, e così coprire non un solo turno di notte, ma anche quello di mattina e di pomeriggio sarebbe stato pari ad Euro 91.969,20. E’ di tutta evidenza, a parte il divieto contenuto nella norme regionali, la notevole differenza di costo oltre che la quantità e qualità del servizio. Ad un costo inferiore si sarebbe potuto avere un servizio che copriva tre turni completi e quindi migliore”.

Di Renzo ricorda infatti come diverse norme regionali, con l’obiettivo di razionalizzare la spesa sanitaria, vietino alle aziende del Servizio sanitario regionale di affidare all’esterno funzioni il cui esercizio rientra nelle competenze di uffici o unità operative aziendali. “Inoltre- aggiunge Di Renzo-, sempre la recente normativa regionale ricorda che laddove esistano graduatorie valide, è possibile attingervi per il personale che si rendesse necessario. Non comprendiamo quindi perché affidare il servizio all’esterno spendendo di più e mancando il duplice risultato di dare risposte ai cittadini in ordine alla qualità del servizio e alle legittime attese occupazionali”.

Nel chiedere all’azienda di annullare in autotutela la delibera di proroga, Di Renzo ricorda anche come la tempistica dell’affidamento e delle successive proroghe abbia modalità controverse che espongono chi ha adottato tali provvedimenti.
“L’ultima delibera di proroga (la n.781 del 14.10.2010) è stata adottata con notevole ritardo rispetto alla scadenza contenuta nella precedente delibera. Infatti il servizio affidato avrebbe dovuto cessare alle ore 8 del 12 settembre. Dal 12 settembre al 14 ottobre quindi il servizio in questione è proseguito senza alcuna copertura deliberativa e quindi impegno di spesa. Solo il 6 ottobre il Direttore Sanitario di Presidio, segnala che l’affidamento è scaduto e annota a penna la richiesta di proroga per altri quattro mesi, senza alcuna motivazione rispetto alla richiesta stessa. Tutto questo – commenta Di Renzo-, ci fa chiedere ad alta voce l’annullamento in autotutela della delibera viceversa ci troveremo costretti ad agire nelle sedi competenti”.



fonte tempostretto.it

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