Francesco Spinelli, a capo di Chirurgia vascolare, lo difende: "Ha specializzazione e dottorato di ricerca". Ecco quello che succede nella clinica "fiore all'occhiello" MESSINA. E' uno specializzando del Policlinico di Palermo, ma si muove come il più navigato dei medici strutturati, in perfetta autonomia e senza tutor, nell'azienda universitaria di Messina. «Professore, ho un dubbio, non so come procedere, può venire in sala operatoria a vedere?». Francesco Spinelli, il professore, è nella sua stanza di direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia vascolare, il reparto che può vantare i dati migliori in termini di qualità del Policlinico Universitario di Messina. Chi ne invoca l'aiuto è Giovanni De Caridi, come si legge sul tabellino incollato al camice. Il giovane chirurgo è uno specializzando di chirurgia vascolare, e come hanno scritto il preside Emanuele Scribano e l'allora direttore sanitario, Sebastiano Coglitore, in una nota datata 24 aprile 2009 "deve svolgere attività sanitaria con la presenza costante di un medico strutturato altrimenti non c'è copertura assicurativa e si incorre in responsabilità penale", ma mercoledì 6 ottobre, alle 14 e 30, è da solo in sala operatoria: «Che c'è di male - dice Spinelli di ritorno dalla sala operatoria - Ha una specializzazione in Chirurgia generale e un dottorato di ricerca alle spalle, e poi io sono qui», dice il primario accomodato sulla poltrona dello suo studio al quinto piano del padiglione H. Ma Giovanni De Caridi, non solo è un medico che può muoversi con i limiti dei medici in formazione, ma nei reparti del Policlinico non ci potrebbe stare: non figura, infatti, negli elenchi dei dirigenti medici strutturati e non dell'azienda diretta da Giuseppe Pecoraro.
Non lamentiamoci poi quando il Policlinico di Messina vive l'agogna dei media nazionali grazie a queste situazioni che prima o poi fanno scoppiare la bomba degli scandali.
Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ QUELLI CHE IL POLICLINICO Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒfonte Centonove
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